domenica 17 settembre 2017

IL MIO CANTO



EMILIO ISGRO' BRUNO CORA'  

IL MIO CANTICO


Nasce l’uomo della cancellazione o meglio nato da tempo,colui che ha inventato un gesto, una illeggibilità della parola. Ha nascosto il significato, perché la parola è innanzitutto significato. Una dopo l’altra tante strisce nere, corte, medie e  lunghe fino a farne emergere  solamente alcune, chiare e leggibili. Rendere illeggibile non significa negare  e le parole non sono negate, solamente nascoste. Vivono coperte da uno strato di inchiostro nero. Nel tempo interi testi, perfino il primo volume dell’Enciclopedia Treccani ('70)ha visto all’opera le mani di Isgrò. Ieri presso il Salone Papale di San Francesco in Assisi, l’artista ha regalato al pubblico presente una visione in diretta di una cancellatura, il “Cantico delle Creature ”. Dopo averne  dato lettura è passato a far divenire ‘opera’ il suo Cantico. Ha  indossato un’abito, un camice bianco, un “medico “ della parola come lui stesso si è definito, ha preso in mano un pennello ed ha dato atto al suo intervento. Corà ha introdotto l’opera del maestro e per la terza volta in pubblico si sono presentati insieme in un dialogo sereno e pacato che ha messo in luce le caratteristiche di una ricerca iniziata negli anni del primo dopoguerra quando Isgrò nel ’56 si sposta dalla terra natia (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937) a Milano. La fucina della ricerca e della sperimentazione attiva, dove si ha la possibilità di incontrare Quasimodo, Fontana , Manzoni, Pierre Restany e attivare un dialogo costruttivo. Ed Isgrò arriva da poeta, da profondo conoscitore delle parole, apprezzato da  Swharz  e Pasolini. Successivamente si sposta per un decennio a Venezia città ancora più cosmopolita, frequenta gli ambienti culturali, entra in contatto con Peggy Guggenheim, con Jhons, Rauschemberg.
Non ci è dato da sapere quale sia l’opera che abbia più divertito Isgrò nell’atto di renderla invisibile. Certo è che in Assisi ha mostrato a tutti come ancora all’età di ottant’anni la passione  e il piacere di ‘operare’ costruendo sono le dominanti essenziali per riuscire a fare bene un lavoro, che come lui stesso afferma essere di comunicazione  e non di  isolamento. Un medico ‘curante’ che ha inventato una nuova terapia armato di inchiostro e pennello.

EMILIO ISGRO', BRUNO CORA'
Il Cortile di Francesco, Salone Papale, complesso Basilica di San Francesco, Assisi. 17settembre 2017

www.cortiledifrancesco.it