EMILIO ISGRO' BRUNO CORA'IL MIO CANTICO
Nasce l’uomo della cancellazione o meglio nato da tempo,colui che ha inventato un gesto, una illeggibilità della parola. Ha nascosto il significato,
perché la parola è innanzitutto significato. Una dopo l’altra tante strisce nere, corte, medie e lunghe fino a farne
emergere solamente alcune, chiare e leggibili. Rendere illeggibile
non significa negare e le parole non
sono negate, solamente nascoste. Vivono coperte da uno strato di inchiostro
nero. Nel tempo interi testi, perfino il primo volume dell’Enciclopedia Treccani ('70)ha visto all’opera
le mani di Isgrò. Ieri presso il Salone Papale di San Francesco in Assisi, l’artista
ha regalato al pubblico presente una visione in diretta di una cancellatura, il
“Cantico delle Creature ”. Dopo averne dato
lettura è passato a far divenire ‘opera’ il suo Cantico. Ha indossato un’abito, un camice bianco, un
“medico “ della parola come lui stesso si è definito, ha preso in mano un
pennello ed ha dato atto al suo intervento. Corà ha introdotto l’opera del
maestro e per la terza volta in pubblico si sono presentati insieme in un
dialogo sereno e pacato che ha messo in luce le caratteristiche di una ricerca
iniziata negli anni del primo dopoguerra quando Isgrò nel ’56 si sposta dalla
terra natia (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937) a Milano. La fucina della ricerca
e della sperimentazione attiva, dove si ha la possibilità di incontrare
Quasimodo, Fontana , Manzoni, Pierre Restany e attivare un dialogo costruttivo.
Ed Isgrò arriva da poeta, da profondo conoscitore delle parole, apprezzato
da Swharz e Pasolini. Successivamente si sposta per un
decennio a Venezia città ancora più cosmopolita, frequenta gli ambienti culturali, entra
in contatto con Peggy Guggenheim, con Jhons, Rauschemberg.
Non ci è dato da sapere quale sia l’opera che
abbia più divertito Isgrò nell’atto di renderla invisibile. Certo è che in
Assisi ha mostrato a tutti come ancora all’età di ottant’anni la passione e il piacere di ‘operare’ costruendo sono le
dominanti essenziali per riuscire a fare bene un lavoro, che come lui stesso
afferma essere di comunicazione e non di isolamento. Un medico ‘curante’ che ha
inventato una nuova terapia armato di inchiostro e pennello.
EMILIO ISGRO', BRUNO CORA'
Il Cortile di Francesco, Salone Papale, complesso Basilica di San Francesco, Assisi. 17settembre 2017
www.cortiledifrancesco.it |
domenica 17 settembre 2017
IL MIO CANTO
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento